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Psicologo a Sesto Fiorentino
La Dottoressa Angela turchi, psicologa e psicoterapeuta di Sesto Fiorentino, ha guidato tante pazienti affette dal disturbo di anoressia, fuori dalla palude del malessere. Ha fornito loro un'assistenza professionale ed efficace, guidandole fuori da tutti i sintomi di questo pericoloso disturbo del comportamento alimentare, soprattutto da quel rapido e pericoloso dimagrimento.Anoressia nervosa
Che cosè?
Quando parliamo di Anoressia Nervosa intendiamo un Disturbo dell’Alimentazione, caratterizzato da una eccessiva restrizione alimentare, che porta a percepire il proprio corpo in modo del tutto anomalo.
Il paziente ha letteralmente paura di ingrassare, nonostante non ci sia il motivo per pensare tutto ciò.
L’anoressico presenta un peso sotto l’85% rispetto a quello previsto dalla propria età e dalla propria altezza; in base a questo valore viene stabilita la gravità del disturbo.
Come si manifesta?
Solitamente la persona anoressica tende a perdere circa il 30% del proprio peso corporeo in pochissimi mesi. L’eccessivo calo è determinato da un’alimentazione estremamente limitata, da una eccessiva attività fisica, dall’uso di lassativi e diuretici e dall’induzione del vomito.
Il paziente arriva ad avere una percezione dismorfica, non reale, del proprio corpo. Tutto ciò lo porta a vedersi brutto, grasso ed insicuro.
Inoltre, le persone affette da anoressia nervosa manifestano:
- un alto livello di perfezionismo;
- iperattività;
- difficoltà nel tollerare le emozioni;
- mancata consapevolezza della malattia;
- dismenorrea;
- insonnia;
- affaticamento;
- depressione;
- isolamento.
L’anoressico considera il proprio corpo come un acerrimo nemico, contro cui combattere, fino ad arrivare all’autodistruzione. Il controllo del cibo e del peso è l’unica arma a disposizione del paziente, per sentirsi libero e sereno.
Il soggetto attua, con il tempo, una serie di comportamenti alimentari ritualizzati, che lo portano a scegliere in modo maniacale solo determinati cibi, ad alimentarsi molto lentamente e spesso anche a masticare a lungo per poi sputare il tutto.
Nelle persone che soffrono di anoressia nervosa vi è un elevato tasso di impulsività che sfocia nell’abuso di alcool o di altre sostanze dannose per l’organismo.
Quali sono le principali cause dell’anoressia nervosa?
Non è possibile identificare un solo fattore responsabile dell’insorgenza di questa malattia. Di solito gli specialisti tendono ad analizzare un insieme di più fattori, che sono:
- comportamentali-psicologici: le persone che soffrono di disturbi d’ansia sono a più alto rischio di anoressia nervosa;
- ambientali: un ruolo determinante viene svolto dalla società e dall’ambiente in cui il soggetto vive;
- genetici: il patrimonio genetico può influire sulla comparsa dell’anoressia.
- familiari: i genitori troppo attenti all’aspetto fisico, oppure perennemente a dieta, aumentano le probabilità che i figli possano soffrire di anoressia.
- di stress: gli eventi traumatici (incidenti, malattie, stupri, violenze psicologiche, mobbing, tragedie, catastrofi) possono innescare il loop dell’anoressia.
Chi sono i soggetti maggiormente colpiti?
Una persona che soffre di anoressia nervosa non appare preoccupata per il dimagrimento, perchè tende a negare il problema.
Attualmente sembra che circa lo 0,28% delle ragazze occidentali soffrano di tale disturbo.
Il 90% delle persone colpite sono donne, i maschi restano tuttora una piccola minoranza.
Di solito il disturbo si manifesta tra i 12 e 30 anni.
Si tratta di una patologia che colpisce soprattutto la popolazione occidentale; questo è dovuto alla forte pressione sociale esercitata dai modelli di bellezza attuali. Ad esempio le persone che lavorano nel mondo della moda, dell’estetica, dell’immagine, tendono a cadere più facilmente in questo vortice. Purtroppo i media stanno svolgendo un’azione altamente dannosa nei confronti di quei soggetti maggiormente predisposti a tale disturbo alimentare. Servirebbe un’educazione differente a riguardo. La bellezza non è necessariamente magrezza!
La Psicoterapia come cura
Si può guarire dall’anoressia?
Quando si parla di un disturbo non cronicizzato è bene rivolgersi a livello ambulatoriale, un modo semplice per riformulare la giusta condotta alimentare e recuperare i pochi chili ormai persi. Questa condizione, però non sempre è possibile, a volte è assolutamente determinante ricorrere ad un intervento ospedaliero, soprattutto nei casi più gravi.
La Psicoterapia cognitivo-comportamentale permette di modificare alcuni pensieri disfunzionali, riguardanti il peso e la forma del corpo.
Il trattamento si articola in tre fasi:
- la prima permette di normalizzare il peso
- la seconda facilita il miglioramento dell’immagine corporea e l’autostima
- la terza permette di prevenire future ricadute.
Secondo il programma cognitivo-comportamentale è necessaria la collaborazione di più specialisti, come ad esempio medici, psicologi, psicoterapeuti, nutrizionisti, etc.
Il percorso psicoterapeutico viene svolto sia a livello individuale, che familiare. Lo scopo è quello di ricreare un ambiente idoneo e tranquillo, in grado di sostenere le difficoltà ed il disagio del paziente.
Rimedi farmacologici
L’anoressia nervosa può comportare uno stravolgimento psicologico e biologico di tutto l’organismo. Il semi digiuno o il vomito autoindotto possono portare a condizioni mediche potenzialmente pericolose per la vita del paziente. Lecomplicazioni medicheriguardano le alterazioni endocrine, gastrointestinali ed ematologiche. Il soggetto può soffrire di:
- osteoporosi
- alterazioni cutanee
- disturbi gastrointestinali
- danni muscolari
- ipotermia
- ipotensione
- Nei casi più gravi può subentrare la morte.
Nonostante ciò, non esistono farmaci specifici in grado di controllare o curare il disturbo. Gli studi farmacologici risultano molto scarsi e poco affidabili.
Di solito si cerca di intervenire senza l’utilizzo dei famaci. I sintomi depressivi sono chimicamente collegati all’eccessiva perdita di peso; quindi un aumento ponderale limiterebbe il manifestarsi di tale sintomatologia.
Se dopo aver ripristinato il giusto equilibrio ponderale, il paziente continua a manifestare atteggiamenti depressivi ed ansiogeni, allora è possibile ricorrere all’uso di leggeri antidepressivi o ansiolitici. La loro utilità deve essere, però, limitata, per non incorrere nell’assuefazione.
Iniziare un nuovo cammino Spaventa, ma dopo ogni passo ci rendiamo conto di quanto fosse pericoloso rimanere fermi (R.B.)
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Caratteristiche e Riconoscimento precoce dei disturbi del comportamento alimentare
Dr.ssa Ofelia Panico - Via dei Volsci, 34 - 04100 Latina - Viale Italia 40 - 83100 Avellino
Dott.ssa Maria Pia Santucci
Disturbi dell'alimentazione
Dott.ssa Maria Pia Santucci - Via S. Agostino, 20 - 56121 PISA
Siti di Psicologia
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