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Anoressia Maschile

Anoressia Maschile

La crescente attenzione dedicata ai disturbi del comportamento alimentare in campo medico e psicologico ha sfatato il mito della esclusività femminile di questi disturbi

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Al pari delle ragazze adolescenti, anche gli adolescenti di sesso maschile possono sviluppare un disturbo del comportamento alimentare, con caratteristiche sovrapponibili a quelle osservate nelle coetanee. Una rassegna pubblicata di recente sul Journal of Adolescence Health riepiloga lo stato dell'arte sul tema.

Muise AM, Stein DG, Arbess G. Eating disorders in adolescent boys: a review of the adolescent and young adult literature. Journal of Adolescence Health, 2003; 33: 427-435


Il sesso maschile dimostra un'attenzione al corpo incentrata su determinanti in parte differenti da quelle che prevalgono nel sesso femminile. In particolare, il desiderio di sviluppare una massa muscolare robusta può motivare a condotte compulsive, quali la frequenza eccessiva di palestre, l'uso di anabolizzanti, e lo sviluppo di condotte alimentari anomale con preferenza per cibi ritenuti favorire lo sviluppo dei muscoli, che può esitare in seri disturbi fisici e psicologici. L'allarme fu lanciato tempo addietro da alcuni medici del McLean Hospital. Uno studio di qualche tempo fa sembra confermare che tra i frequentatori delle palestre di bodybuilding, alcuni ragazzi mostrano attitudini e condotte alimentari anomale quanto quelle osservate nei coetanei che soffrono di un disturbo del comportamento alimentare.

Mangweth B, Pope HG, Kemmler G, Ebenbichler C, Hausmann A, De Col C, Kreutner B, Kinzl J, Biebl W. Body image and psychopathology in male bodybuilders. Psychotherapy and Psychosomatics, 2001; 70: 38-43


Alcuni recenti articoli passano in rassegna i diversi approcci terapeutici sviluppati per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare. Vi è un generale consenso sull'importanza di un approccio multi-dimensionale, e sulla necessità d'interventi che affrontino le diverse dimensioni coinvolte nella genesi e nell'evoluzione di questi disturbi. Aspetti psicologici, nutrizionali e somatici convergono con altri di natura familiare, sociale e psichiatrica, in particolare il rischio di depressione, nel condizionare una frequente resistenza al trattamento di queste condizioni psicopatologiche. Ogni area disfunzionale richiede un approccio specifico.
Il ripristino di un profilo di condotte alimentari adeguate e la normalizzazione delle alterazioni somatiche sono giudicati obiettivi primari da molti autori. La correzione dell'iponutrizione severa è ritenuta essere passaggio preliminare ad ogni intervento psicoterapico. Laddove opportuno, il razionale impiego di farmaci può aiutare a correggere le situazioni psichiatriche più disfunzionali, mentre l'accorto utilizzo del counseling familiare e, ove appropriato, di una terapia familiare mirata, può favorire un più rapido e stabile recupero del benessere psicosociale.

Ebeling H, Tapanainen P, Joutsenoja A, Koskinen M, Morin-Papunen L, Jarvi L, Hassinen R, Keski-Rahkonen A, Rissanen A, Wahlbeck K. A practice guideline for treatment of eating disorders in children and adolescents. Annals of Medicine, 2003; 35: 488-501


Lo sviluppo di modelli psicobiologici adeguati è indispensabile per la messa a punto di protocolli di trattamento efficaci. In un articolo ospitato sull'European Journal of Pharmacology, Cecilia Bergh e collaboratori, che da tempo predicano il 'ritorno all'ottocento' nella terapia dell'anoressia nervosa, passano in rassegna le evidenze che legano i circuiti neuroendocrini coinvolti nel controllo delle funzioni alimentari con la patofisiologia dei disturbi del comportamento alimentare.
L'articolo è ricco di spunti, come tanti altri pubblicati da questo gruppo, che fa capo al prestigioso Karolinska Institut svedese. Tra quelli meritevoli di considerazione segnaliamo il suggerimento di far trattenere la paziente anoressica, dopo il pasto, in un ambiente capace di fornire l'adeguato tepore necessario per una buona digestione. Chi abbia sviluppato una anoressia nervosa, infatti, manifesta una spiccata ipotermia, riflesso di alterazioni del metabolismo corporeo e della efficienza dei sistemi deputati a regolare la temperatura interna. L'ipotermia limita ulteriormente l'efficienza digestiva di questi pazienti, e compromette l'assorbimento degli elementi nutrizionali.
Altri suggerimenti degni di nota riguardano la necessità di correggere la tendenza all'iperattività dei pazienti, e l'utilità di porre attenzione alla dimensione sociale dei pazienti, che spesso finiscono per condurre vite in isolamento, prive di quegli stimoli necessari a confrontare i personali e idiosincrasici convincimenti, attitudini e condotte.

Sodersten P, Bergh C, Ammar A. Anorexia nervosa: towards a neurobiologically based therapy. European Journal of Pharmacology, 2003; 480: 67-74

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